Il diritto degli aeroporti nel processo di liberalizzazione e privatizzazione del trasporto aereo

 

 

 

 

Il trasporto aereo, come gli altri servizi pubblici, è stato per lungo tempo sottoposto a un regime di riserva originaria caratterizzato dal presidio monopolistico dei collegamenti resi dalle compagnie di bandiera e dalla gestione dei servizi a terra affidata, per lo più, a società aeroportuali giuridicamente private, ma in controllo pubblico. Il primo aspetto ha avuto l’effetto di limitare l’iniziativa economica dei soggetti privati e ha finito, quindi, per chiudere il settore al mercato e alla libera concorrenza. Il secondo, a sua volta, ha favorito ingerenze di carattere politico burocratico e ha condotto a una gestione non sempre efficiente ed efficace del servizio. In questo contesto, la figura del passeggero utente è rimasta sullo sfondo: egli è stato considerato più il destinatario passivo di un servizio, che il soggetto titolare di pretese giuridicamente rilevanti. A partire dagli anni novanta, il sistema ha subito profondi cambiamenti, in conseguenza del processo di liberalizzazione avviato sulla spinta del diritto comunitario. Da un lato, la riserva originaria è venuta meno e il trasporto aereo si è aperto al mercato e alla libera concorrenza. Dall’altro, gli operatori del settore hanno dovuto migliorare la propria capacità competitiva, anche in prospettiva di una possibile, e da più parti auspicata, privatizzazione sostanziale. In questo quadro, la figura del passeggero è emersa in tutta la sua evidenza. Non più vincolato nelle scelte, come nel precedente regime monopolistico, egli è diventato il vero arbitro del sistema, capace di decretare, in ragione della economicità, sicurezza e puntualità del servizio, il successo, il fallimento o, quanto meno, il declino dei soggetti operanti nel settore. Su questo aspetto, si incentra l’idea di fondo del presente volume.  L’Autore, cimentandosi in un settore, peraltro, ancora poco esplorato dalla scienza giuridica ed economica, ripercorre lo sviluppo normativo, che ha portato, da ultimo, alla revisione del codice della navigazione, ne evidenzia le linee di tendenza e si sofferma sui principali aspetti problematici con particolare attenzione alla emergente figura del gestore aeroportuale, offrendo spunti di riflessione per possibili interventi migliorativi. Con la consapevolezza di chi ha avuto modo di verificare dall’interno i meccanismi di funzionamento del sistema con grande attenzione alle esigenze dell’utenza e ai diritti del passeggero, l’Autore, pur criticamente, apprezza lo sforzo del legislatore di dare, con la revisione della parte aeronautica del codice della navigazione, una veste organica alla disciplina del trasporto aereo, rimediando così, più che alla frammentazione, alla sovrapposizione temporale della normativa, che ha costituito, nell’incertezza interpretativa, senza alcun dubbio, un oggettivo impedimento allo sviluppo del settore. Egli, tuttavia, evidenzia anche i limiti, soprattutto con riferimento all’assetto delle competenze tra le varie amministrazioni coinvolte e alle garanzie offerte anche in termini di sicurezza al passeggero. L’auspicio è che si possa più attentamente definire l’ambito operativo dei soggetti pubblici e privati preposti al settore, in coerenza con le diverse funzioni, di indirizzo, gestione o regolazione tecnica, ad essi assegnate, così che la figura del passeggero sia meglio tutelata attraverso garanzie adeguate, capaci di assicurare un servizio realmente orientato alla customer satisfaction. A quest’ultimo proposito, l’Autore non si esime dal denunciare le resistenze culturali che tuttora pervadono il sistema. Molti degli attuali operatori si sono affermati nel regime monopolistico, nel quale i diritti, meglio i privilegi, del vettore e del gestore aeroportuale erano garantiti più di quanto lo fossero quelli dei cittadini-utenti. Di qui la necessità di un’azione riformatrice più coraggiosa, che possa riconoscere alla figura del passeggero quella centralità, che, di fatto, già il mercato gli attribuisce.