Il Dossier, realizzato in occasione del decennale dell’inaugurazione dell’hub del Nord Italia, è stato presentato nel corso del Convegno annuale del Centro Studi, organizzato con l’ausilio della Fondazione 8 ottobre e dell’ENAC, tenutosi l’11 luglio 2008 presso la sala Vanvitelli dell’Avvocatura Generale dello Stato.
Il volume ripercorre gli ultimi dieci anni di storia del Progetto Malpensa 2000, tracciando un rigoroso percorso delle cause della sua crisi: debolezza del sistema paese nel difendere l’hub del Sud Europa, ritardi nella realizzazione della rete viaria e ferroviaria di accesso aeroportuale, conflitti di interesse, inadeguatezza della politica italiana nel contesto europeo, scelte a breve termine in luogo di strategie di lunga tenuta e una continua e dannosa conflittualità.
Malpensa 2000 ha costituito, nella fase di avvio del processo di liberalizzazione del trasporto aereo nel Mercato Comune, l’ambizioso obiettivo del Governo Italiano, inizialmente assentito dalla Comunità Europea, di dotare la Città di Milano di una infrastruttura aeroportuale centro collettore di traffico (hub), in grado di soddisfare la crescente domanda di collegamenti aerei per le esigenze di mobilità dei cittadini del Sud Europa.
Per garantire la realizzazione del progetto, secondo l’art. 8 del Reg. (CEE) n. 2408/92, il Governo italiano ha disposto la concentrazione del traffico aerreo del sistema aeroportuale di Milano su Malpensa, limitando l’operatività di Linate al solo collegamento con lo scalo di Fiumicino, scatenando una lunga battaglia con l’Europa, non solo di carattere giuridico.
Nell’analizzare criticamente e nel promuovere un ampio dibattito sulle ragioni e sui diversi aspetti del contrasto sull’interpretazione delle norme comunitarie sorto tra il Governo italiano e la Commissione europea in tema di ripartizione del traffico aereo tra gli scali di Linate e Malpensa, la pubblicazione ha il pregio di contestualizzare l’evolversi del dato processuale con i fatti di cronaca risultanti da una meticolosa ricerca effettuata nell’archivio del Corriere della Sera degli ultimi dieci anni.
La ricostruzione fa emergere che la linea difensiva adottata dall’Avvocatura Generale dello Stato, seppur confortata dalla dottrina e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità Europee dell’epoca, non ha trovato accoglimento nei diversi giudizi, anche in ragione dei rilevanti interessi economici delle grandi compagnie aeree straniere, fortemente sostenute dai rispettivi Governi nazionali, e per le divisioni che il progetto Malpensa ha determinato negli assetti politico-istituzionali italiani.
In tale problematico contesto, il libro mette in luce il ruolo primario che l’Avvocatura Generale dello Stato, istituzione di antica e consolidata tradizione, svolge a servizio del Paese, offrendo al lettore un utile strumento di conoscenza che, per il settore del trasporto aereo, trova nelle iniziative culturali di Demetra un attento e autorevole punto di osservazione.